LAMBDA (1976–1982)
Nicolò Vanzetta
All’interno del fermento che i movimenti per la liberazione sessuale in Italia vissero tra gli anni sessanta e settanta,
la comunicazione visiva autoprodotta giocò un ruolo determinante. La rivista “Lambda” fu fondata a Torino all’interno del Fuori! (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), proponendosi dal primo numero come “mensile d’informazione dentro il movimento di liberazione sessuale” e il suo scopo era quello di coordinare le iniziative LGBTQIA+ che stavano aumentando esponenzialmente. La rivista proponeva articoli, letture e film consigliati, nonché un calendario di eventi che mettevano in contatto, per la prima volta, i membri della comunità in tutta Italia.
Le personalità che collaborarono a “Lambda” hanno lottato a lungo per conquistare la libertà sessuale, ma quarantasei anni più tardi il loro lavoro non è ancora terminato. Tale lotta intersezionale è ancora attuale e va sostenuta quotidianamente, anche portandola appresso ogni giorno. I temi trattati da “Lambda”, continuano a essere estremamente attuali, anche quasi cinquant’anni dopo: la liberazione sessuale, la costante lotta per l’uguaglianza a livello sociale, l’eliminazione dei tabù, la corretta rappresentazione nei media come testimonianza dell’esistenza della comunità.
Questo progetto mira a continuare l’azione di protesta: gli striscioni verranno indossati sotto forma di magliette su cui sono riportate alcune tra le più provocatorie frasi e illustrazioni riprese dalla rivista. Le magliette sono accompagnate da una pubblicazione antologica attraverso una selezione di immagini e testi provenienti dalla rivista, per proseguire tale attivismo mediatico riattivando il linguaggio ironico e pungente di “Lambda”.